È scomparso Alessandro Alberici,
papà del nostro presidente e indimenticato
"sindaco calciatore" nonché fondatore
dell'Associazione Calcio Nibbiano
A sinistra Sandro Alberici, nel pieno del suo vigore atletico, capitano e “libero” della squadra che, subito al debutto, vinse il campionato di terza categoria 1965-66; al centro ancora capitano nella squadra del 1972; a destra Sandro commosso, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, riceve dal presidente del Piacenza Calcio, Stefano Gatti, già suo compagno di squadra nel Nibbiano degli anni ’60, la “targa dell’amicizia” in occasione dell’amichevole precampionato tra biancazzurri e biancorossi piacentini giocata al Molinari il 20 agosto scorso.
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Il 30 settembre di quest’anno 2015 ci ha lasciato Alessandro Alberici, da tutti chiamato confidenzalmente “Sandro”, papà del nostro presidente Valter e popolarissimo giocatore, allenatore, dirigente e primo tifoso del Nibbiano calcio di cui è stato, nel 1965, anche uno dei fondatori.
Sandro era poi noto in tutta la Val Tidone e in gran parte della provincia di Piacenza per essere stato per 23 anni “il sindaco” di Nibbiano e per oltre 10 assessore e consigliere provinciale, sempre votato ed eletto da una larghissima maggioranza. Un costante impegno amministrativo da lui vissuto quasi come una missione.
Una missione che Sandro ha svolto nella nostra comunità per oltre mezzo secolo, attraversando la vita e la crescita di generazioni di nibbianesi che in lui hanno trovato non solo un amministratore capace, scupoloso, integerrimo e uno sportivo appassionato ma soprattutto una persona sempre disposta ad ascoltare e, per molti, un amico.
La vastissima folla che gli ha tributato l’ultimo saluto e i tanti commossi attestati di stima e di gratitudine che gli sono stati rivolti in occasione delle sue esequie, hanno costituito il ringraziamento più bello e sincero per l’opera che Sandro ha saputo svolgere nel suo paese e tra la sua gente, alla quale ha dedicato la propria vita fino alla fine. Perché anche nell’ultimo anno, in cui motivi di salute lo avevano indotto ad abbandonare l’attività amministrativa, le sue quotidiane apparizioni nella piazza del paese e anche quella sua costante presenza tra il pubblico a tutte le partite di calcio del Nibbiano, nessuna esclusa, erano un modo per sentirsi ancora vitale e stretto dal caldo abbraccio della sua gente. E anche perché nel calcio lui amava vedere espresse quelle qualità che erano i principi guida nella sua vita privata e nel suo ruolo pubblico: l’impegno, la correttezza, la lealtà.
E’ stato sindaco, così come assessore provinciale, calciatore e allenatore con pari passione, convinzione e amore, alla ricerca sempre di qualcosa che potesse migliorare il suo territorio, le condizioni di vita dei suoi concittadini, il gioco e i risultati della sua squadra.
Era un uomo di una grande onestà sia intellettuale che morale. Non parlava quasi mai di sé o dei suoi problemi, ma aveva sempre qualcosa da raccontare di già realizzato o ancora da realizzare o qualche progetto di cui andava fiero. Nel suo operato per il nostro comune, per la nostra valle e per la nostra società calcistica ha lasciato un segno indelebile e sarà sempre ricordato, come amministratore, come sportivo e come persona, per la sua grande umanità.
E anche da lassù, il nostro Sandro, instancabile com’è sempre stato, siamo certi che continuerà a vegliare su di noi.